prima parte
In primavera, protagoniste sono le allergie che si manifestano in forme asmatiche e riniti in presenza e/o a contatto con i pollini. I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle mucose delle vie respiratorie (tracheite con tosse ed asma bronchiale). Primavera dunque è tempo di allergia, la natura si risveglia dal letargo invernale, le giornate si allungano, diventano più belle, si sta molto più tempo all’aria aperta, lunghe le passeggiate ma, quando il letargo finisce, inizia anche la stagione delle allergie. Per molti un prato fiorito è sinonimo di starnuti e prurito a non finire. Infatti, sarebbero oltre 70 milioni i soggetti allergici in Europa e in Italia soffre di allergia 1 persona su 3.
In primavera protagoniste sono le allergie che si manifestano, sotto forma di asma e di rinite, in presenza e/o a contatto con i pollini. I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle: 1) mucose delle vie respiratorie (tracheite con tosse ed asma bronchiale); 2) mucose nasali (ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito, starnuti) ; 3) mucose oculari (prurito, lacrimazione, congiuntiva arrossata e edematosa).
Tra le manifestazioni tipiche delle allergie di stagione abbiamo ostruzione nasale, difficoltà a guardare la luce (fotofobia) a causa dell’infiammazione delle congiuntive, prurito agli occhi, respiro affannoso, tosse quando si ride o si corre. Il consiglio degli esperti, in questo caso, è rivolgersi al medico o al pediatra di famiglia ed eventualmente all’allergologo, per individuare la terapia più idonea. Ma come si manifesta l’allergia primaverile? Essa si manifesta quando un soggetto allergico viene in contatto con i pollini e ha uno starnuto dietro l’altro., a ripetizione, emettendo uno strano sibilo respirando. Allergia significa reazione alterata e consiste in una risposta inappropriata dei meccanismi di difesa dell’organismo a sostanze presenti nell’ambiente e che generalmente l’organismo reputa inoffensive. Queste sostanze vengono definiti allergeni e nel caso dell’allergia di primavera sono i pollini, i quali vengono rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono proprio in questa stagione. Infatti, la primavera è il periodo in cui la concentrazione aerea di pollini è più alta ed è, appunto, la stagione in cui queste tipologie di allergie raggiungono il culmine, per cui negli ultimi anni si è notato un progressivo aumento della frequenza di casi di allergia primaverile, che in alcune aree del Paese esordiscono già tra gennaio e febbraio, in evidente anticipo rispetto alla classica stagione.
I pollini sono allergeni stagionali, perché presentano caratteristiche di diffusione diverse a seconda del periodo di fioritura della pianta e a seconda delle aree geografiche. Per capire i mesi più a rischio ed essere preparati e protetti, è utile conoscere le piante alle quali si è allergici e anche il loro ciclo di vita. Molte sono le piante che hanno fioritura in primavera e che possono causare sintomi allergici, rilasciando un’alta quantità e varietà di pollini nell’aria. Qualche esempio? Le temutissimegraminacee, le betulle, il cipresso, la parietaria e l’olivo e bisogna anche tener conto che ci sono altre piante, come l’ambrosia e l’artemisia che hanno un periodo di fioritura più tardivo.
Il calendario dei pollini indica i periodi di pollinazione delle varie specie di piante: conoscerlo può essere molto utile ai soggetti allergici, con lo scopo di limitare il più possibile l’esposizione agli allergeni e attuare una forma di prevenzione.
Nel nostro Paese ci sono differenze geografiche significative che incidono sui calendari pollinici. La concentrazione del polline nell’aria dipende, infatti, da molteplici fattori: temperatura dell’aria e del terreno, irradiazione solare, altitudine, umidità relativa, presenza di altre specie di piante, intervento umano, come potature, rimboschimenti e altro. Molti i Centri di diagnosi e cura sia in campo adulti che in campo pediatrico. Ottimo lavoro è svolto dall’AAITO ovvero l’Associazione Allergologi e Immunologi territoriali ed ospedalieri, che sul proprio sito web (nella sezione interna di Aerobiologia, ecologia e prevenzione ambientale) gestisce una rete italiana di monitoraggio atmosferico dei pollini e fornisce un bollettino dei pollini aggiornato relativo alla propria area di interesse.