CARTA NAZIONALE DEI DIRITTI DEL BAMBINO IN OSPEDALE

prima parte

Il ricovero di un bambino è sempre vissuto con ansia dai genitori, perciò un atteggiamento disponibile e propositivo da parte delle strutture e del personale favorisce un rapporto positivo del bambino con la sua condizione di malattia e rende più rapido il processo di guarigione. Tutti i principali Ospedali Pediatrici italiani hanno approvato il documento che qui pubblichiamo  con l’invito, rivolto soprattutto a genitori e medici, a rileggere quanto scritto in quella che è stata concepita sotto forma di Carta dei diritti del bambino in ospedale, ricordando che non è più tollerabile che un bambino venga ricoverato in un reparto per adulti in quanto i suoi diritti devono essere assolutamente tutelati. E poi, nel dare le informazioni, il personale sociosanitario deve utilizzare un linguaggio quanto più vicino a quello del bambino, ricorrendo anche al gioco, alle narrazioni, alle immagini ed eventualmente, se si trattasse di bambini stranieri,  a mediatori culturali e religiosi. Ed ecco i 14 punti di cui è composta la Carta che il personale assistenziale deve memorizzare:

 1. Il bambino ha diritto a godere del massimo grado possibile di salute. L’Ospedale si impegna alla promozione della salute del bambino già in epoca prenatale attraverso interventi educativi e di assistenza durante la gravidanza ed il parto. Il personale favorisce un sereno inserimento del neonato all’interno del nucleo familiare e promuove l’allattamento al seno. L’Ospedale concorre ad attuare interventi di educazione sanitaria nei confronti del bambino e della famiglia, con particolare riferimento alla nutrizione, all’igiene personale, ambientale e alla prevenzione degli incidenti e delle malattie. 

2. Il bambino ha diritto ad essere assistito in modo “globale”. L’assistenza del personale si esprime oltre che nella “cura” anche nel “prendersi cura” delle condizioni generali del bambino e del suo contesto di vita. Il personale opererà integrandosi con le altre strutture sanitarie, educative e sociali competenti sul territorio. 

3. Il bambino ha diritto a ricevere il miglior livello di cura e di assistenza. Tutto il personale dell’Ospedale, in base alle proprie specifiche responsabilità, funzioni ed attribuzioni, si adopera per garantire al bambino ed alla famiglia il migliore livello di cure e di assistenza, anche impegnandosi ad aggiornare la propria competenza professionale in rapporto allo sviluppo tecnico scientifico. Il bambino ha diritto ad essere ricoverato in zone a lui dedicate e architettonicamente adeguate e ad essere accudito/assistito da personale formato nell’area pediatrica. Il ricorso all’ospedalizzazione è limitato solo alle situazioni in cui non sia possibile far fronte in altro modo alle esigenze assistenziali del bambino; vengono favoriti il day-hospital, il day-surgery e l’assistenza domiciliare. Nel caso in cui le risorse dell’Ospedale non consentano di far fronte alle esigenze del bambino è dovere dei sanitari indirizzare la famiglia presso altre strutture che offrano maggiori garanzie di cura e di assistenza.

 4. Il bambino ha diritto al rispetto della propria identità, sia personale che culturale, ed al rispetto della propria fede religiosa. Il personale ha il dovere di identificare il bambino con il suo nome in tutte le circostanze legate alla sua permanenza in ambiente ospedaliero, e di non sostituire il nome con termini che rimandino alla sua patologia, al numero di letto, ecc… 

5. Il bambino ha diritto al rispetto della propria privacy. Il personale dell’Ospedale garantisce il rispetto del pudore e della riservatezza di cui hanno bisogno i bambini ed i loro familiari. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alle esigenze degli adolescenti. Il personale è tenuto a rispettare l’obbligo del segreto professionale. Il trattamento dei dati “sensibili” è conforme a quanto disposto dalla normativa vigente.

6. Il bambino ha diritto alla tutela del proprio sviluppo psicofisico e relazionale. Egli ha diritto alla sua vita di relazione anche nei casi in cui necessiti di isolamento e ha diritto a non essere trattato con mezzi di contenzione. Il personale assicura e promuove il rispetto delle sue esigenze affettive, espressive ed educative, in particolare la continuità delle relazioni familiari. L’Ospedale offre la possibilità di un contatto diretto e continuativo madre-neonato (rooming-in) al fine di favorirne il reciproco attaccamento. La famiglia viene coinvolta attivamente nel processo di cura. Sarà garantita la permanenza di un familiare, o di un’ altra figura di riferimento, anche nei servizi di cure intensive e nelle situazioni assistenziali in cui si prevedono interventi invasivi, compatibilmente con le esigenze cliniche. Un numero maggiore di visitatori al di fuori degli orari definiti, è subordinato alle condizioni del bambino, alle caratteristiche del reparto/servizio, e soprattutto al rispetto della privacy di tutti i ricoverati. Viene favorito il collegamento con i servizi socio-educativi del territorio e il coinvolgimento con le associazioni di volontariato riconosciute, in conformità alla normativa vigente, per garantire al bambino relazioni significative, qualora si dovesse trovare in situazione di “abbandono” o di temporanea difficoltà del nucleo famigliare. Il bambino può decidere di tenere con sé i propri giochi, il proprio vestiario e qualsiasi altro oggetto da lui desiderato purché questi non rappresentino un pericolo od un ostacolo per il suo o l’altrui programma di cure. In caso di ricovero prolungato, deve essere garantita al bambino la continuità del suo percorso educativo – scolastico. Il ricorso a mezzi limitanti la libertà di azione e di movimento avviene solo nelle situazioni in cui si ravvisa un rischio di compromissione del processo diagnostico-terapeutico, ovvero nelle situazioni in cui venga messa in pericolo l’incolumità del bambino stesso o di altri. 

7. Il bambino ha diritto ad essere informato sulle proprie condizioni di salute e sulle procedure a cui verrà sottoposto, con un linguaggio comprensibile ed adeguato al suo sviluppo ed alla sua maturazione. Ha diritto ad esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa. Le opinioni del bambino devono essere prese in considerazione tenendo conto della sua età e del grado di maturazione. Il personale si impegna ad instaurare con il bambino e la sua famiglia una relazione improntata sul rispetto e sulla collaborazione. Lo spazio per l’ascolto, i tempi, le modalità e gli strumenti comunicativi più idonei devono essere sempre ricercati. Si utilizzerà un linguaggio quanto più vicino a quello del bambino ricorrendo anche al gioco, alle narrazioni, ai disegni, alle immagini. Per le persone straniere con scarsa padronanza della lingua italiana l’Ospedale deve attivare rapporti con le Associazioni di volontariato, con i mediatori culturali, religiosi e/o con i Consolati di riferimento. 

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