Su cadute dei bambini o ferite, indicazioni da  Angelini Pharm e… dall’esperienza

Cadute e ferite, come evitarle, come trattarle…
Quando i bambini iniziano a camminare facilmente cadono o tendono a mettersi nei guai spinti dalla loro forte curiosità. Anche in casa tenere bene gli occhi aperti, perciò anche con un bambino che cammina ormai autonomamente è necessario usare alcuni accorgimenti per prevenire brutte cadute da poltrona o lettino oppure per evitare che si batta testa o corpo su una superficie solida (mobili, elettrodomestici ecc.).
È buona regola non allontanarsi mai quando il bambino fosse su un piano di appoggio (per esempio un tavolo o un fasciatoio) e trattenerlo con una mano se ci si china per prendere qualcosa dal pavimento (per esempio il pannolino per il cambio). Quando si volesse “passare” un neonato o un bambino piccolo dalle braccia di una persona a quelle di un’altra persona (da madre a padre o da madre a nonna) è prudente appoggiarlo su un piano dal quale l’altra persona possa riprenderlo in braccio, anziché effettuare un passaggio “per via aerea”. E poi attenzione, evitare di affidare un neonato o un bambino piccolo a un altro bambino, anche se fratellino.

E ancora altri consigli per evitare cadute

  • tenere sempre sollevate le sbarre del lettino, che deve comunque essere basso
  • posare sul pavimento (e non su un piano rialzato) il seggiolino
  • non usare il girello e i seggiolini che si attaccano al bordo del tavolo rimanendo sospesi
  • mettere cancelli di sicurezza all’imboccatura delle scale e chiudere a chiave stanze ricche di pericoli
  • assicurarsi che le finestre siano chiuse e non possano essere aperte con facilità
  • controllare la stabilità dei mobili e dei loro cassetti prima che il bambino cominci a camminare
  • non sottovalutare la capacità dei bambini di arrampicarsi, muoversi ed aprire porte e contenitori
  • fornire di una superficie soffice l’area di gioco dei lattanti. Nei bambini più grandi usare grandi cuscini a protezione del piccolo di 1-2 anni

Se malauguratamente il bambino cadesse in casa o fuori...

prima di tutto  si dovrà capire dove si è fatto male e se il trauma fosse grave, telefonare al pediatra di fiducia per un primo soccorso inviandogli eventualmente una foto del piccolo. Ma prima, rapidamente, valutare la situazione: i traumi alle ginocchia e ai gomiti hanno raramente delle conseguenze, ma se la parte si gonfia è meglio portare il bambino dal suo pediatra. Subito va portato dal medico un bambino  di 2-3 anni in caso di pronazione dolorosa del gomito con braccio ciondoloni e dolente nella flessione o rotazione dell’arto superiore, da non forzare se non si sa come, con una semplice manovra, rimettere a posto. Se il piccolo piange subito è buon segno: vuol dire che reagisce bene e prontamente. Se invece rimanesse un po’ intontito, fosse pallido e il pianto arrivasse in un secondo momento, meglio portarlo al Pronto Soccorso per accertamenti. Altro elemento importante da valutare è il vomito: se il piccolo vomitasse immediatamente, è probabile che sia per lo spavento, soprattutto se ha appena mangiato. Se invece il vomito si ripetesse o comparisse per la prima volta a distanza di qualche ora, meglio portarlo dal pediatra. Per prevenire la formazione dell’ematoma o di un bernoccolo è consigliato applicare del ghiaccio (avvolto in un panno) sul livido entro i primi dieci minuti e tenerlo per circa 20-30 minuti, anche se è molto difficile. In seguito si può stendere sulla parte lesa una pomata contro le contusioni e il dolore (esempio: Lasonil antidolore, gel) 

Qualora il bambino perdesse sangue dal naso…

E’ bene sapere che la perdita di sangue dal naso (chiamata epistassi), è un evento frequente nel bambino per traumi anche banali a causa della rottura di vasi venosi situati nella parte anteriore del naso. Per controllare l’epistassi sarà in genere sufficiente pinzare la parte anteriore del naso tra pollice ed indice per alcuni minuti (3-5 min.), maglio se con un fazzoletto bagnato con acqua fredda o avvolgente un cubetto di ghiaccio. Il freddo e la pressione facilitano la coagulazione del sangue. mentre si consola cercando di distrarre il bambino, che ovviamente non vuole accettare che il naso sia trattenuto dal soccorritore. Se la perdita di sangue è di una certa entità, potrà giovare tenere la testa del bambino lievemente inclinato in avanti, per far si che il sangue fuoriesca dalle narici anteriormente, anziché farlo colare posteriormente in gola causando tosse e fastidio nel respirare. L’applicazione di ghiaccio o di acqua fredda sul naso potrà sicuramente giovare, ma non è determinante nel controllo dell’epistassi. Giusti usare unguenti nasali o pomate emostatiche (emofix o epistas) favorenti la coagulazione del sangue, con cui bagnare piccole garze da inserire delicatamente nella narice lesa.

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