Riflessioni sulla creazione di infermieri specializzati. Iniziative dell’OPI /FR 

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Chi mi conosce sa quanto io abbia amato il personale infermieristico a cui ho dedicato più di una decina d’anni di insegnamento – dopo avere fondato in quel di Cassino, grazie al presidente di un ospedale locale il compianto Dr, Luigi Mastrangeli farmacista, negli anni ’70-’80 – una Scuola di puericultrici e vigilatrici d’infanzia che ha sciorinato centinaia di infermiere molto preparate nel campo dell’assistenza neonatale e pediatrica distribuitesi poi in tutti e 10 gli ospedali della provincia (oggi ne sono rimasti solo 4). E ho sempre, nel mio cuore, apprezzato la loro preziosa collaborazione riconoscendone i notevoli meriti anche nel campo della comunicazione.

Perciò ho molto riflettuto su quanto hanno discusso qualche mese fa gli amici dell’OPI di Frosinone con il presidente Gennaro Scialò e i numerosi relatori. Certo è che se, come è vero, fra qualche anno mancheranno circa 30.000 medici, lo Stato ha il dovere di trovare le adeguate  soluzioni per non far decadere il livello qualitativo dell’assistenza. Su quanto si farà per aumentare il numero dei medici sul territorio non discuto, vi è però il secondo cardine della sanità italiana che è la figura dell’infermiere da tutelare e che ormai deve a sua volta specializzarsi, garante anch’egli, alla pari, della salute dei pazienti ricoverati o assistiti a domicilio. In realtà a Frosinone si è discusso del futuro della professione infermieristica con la FNOPI e con lo stesso Gelli. Qui sottolineo i passaggi più significativi.

Loreana Macale, vice Presidente OPI/Fr presentando il Codice deontologico  ha sottolineato come il codice sia  fatto di valori che si devono sentire dentro. Se i valori arrivano al professionista dal punto di vista emozionale, questi sarà più portato ad avere un comportamento ispirato ai principi ispirati dal codice stesso. La relatrice ha poi spiegato che la legge Gelli prevede l’adeguamento professionale attraverso linee guida e buone pratiche per cui importantissimi saranno i futuri eventi formativi. Se un professionista è correttamente formato e certo delle proprie competenze ne traggono vantaggio sia il cittadino che si sente più tutelato, sia l’infermiere che si sente più soddisfatto del proprio lavoro.

Tonino Aceti, FNOPI, ha approfondito il tema dell’equità e la sostenibilità nella sicurezza delle cure e della persona assistita. La legge 24 (Gelli) e l’autonomia differenziata devono essere impostate in modo che i cittadini abbiano lo stesso livello di fiducia nelle istituzioni in tutti i territori del paese e in tutte le regioni.

Mazzoleni sostiene che l’attuale nostro Sistema Sanitario richiede ormai il ruolo di infermiere specializzato. Non più competenze avanzate ma specializzazioni da prevedere in quanto è necessaria una formazione ad hoc, con revisione  del corso di laurea triennale; perciò bisogna ragionare sulle lauree magistrali ad indirizzo clinico. Si deve dunque immaginare il futuro della professione a medio e lungo termine.

Altrettanto importanti sono gli aspetti penali, civili e giuridici della professione Infermieristica (relatori: Guido Locasciulli, consulente legale dell’Osservatorio permanente sulla responsabilità professionale FNOPI e Antonio Mastrangeli, consulente legale OPI Frosinone). 

Gennaro Scialò è ormai una garanzia “sul piano collaborativo” per i medici e un punto di riferimento per gli infermieri del Centro sud.  Io, personalmente, ho sempre sostenuto che gli angeli custodi dei medici sono gli infermieri, i quali meritano i consensi attributi erroneamente soltanto ai sanitari nell’accoglienza e in occasione  di successi clinici e scientifici; senza gli infermieri e il loro sacrificio il nostro Sistema sanitario non sarebbe così invidiato dagli altri Paesi dell’Unione Europea. Ben vengano perciò gli infermieri specializzati perché già in molte unità operative tale figura già è presente… di fatto. 

Le mie conclusioni? “E’ giusto riconoscere e sostenere pubblicamente una forza-lavoro altamente qualificata e dagli enormi meriti etico-professionali come quella degli Infermieri, custodi insostituibili della nostra salute”. (la)

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