Ma noi restiamo sul Chi va là anche se leggiamo “Per la prima volta, dal 20 febbraio 2020, nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il covid” frase pronunciata dall’Assessore della Regione Lombardia al Welfare Guido Bertolaso, come scrive Andrea Gagliardi il 17 marzo 2023, Ma vi sono altri due punti chiave che il giornalista propone di esaminare e valutare. Noi però diciamo “Prudenza ancora” in quanto “a un virus che va si alterna un virus che viene” e soprattutto c’è un ritorno di batteri che pensavamo non più pericolosi ed invece… come ricordavamo giorni fa su queste stesse pagine con un articolo sullo streptococcus pyogenes. I dati statistici devono essere sempre presi con beneficio d’inventario in quanto condizionati da molti altri fattori come le situazioni metereologiche o le misure igieniche personali e collettive di prevenzione. Perciò non si deve abbassare la guardia (soprattutto a tutela dei bambini e degli anziani) come sta invece succedendo nel mondo e in Italia a causa di manifestazioni e assembramenti o scontri di vario genere che si stanno moltiplicando per i più svariati motivi. Comunque l’articolo de il sole24ore riporta altre notizie. “L’Organizzazione mondiale della sanità spera di abbassare nel corso di quest’anno il livello di allerta sul Covid-19, stimando che l’epidemia sia sul punto di rappresentare una minaccia pari a quella dell’influenza stagionale. Penso che arriveremo al punto in cui potremo considerare il Covid-19 come una influenza stagionale, vale a dire una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere, ma un virus che non sconvolge la nostra società o i nostri sistemi ospedalieri”, ha dichiarato il Capo dei programmi di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, in occasione di una conferenza stampa. L’OMS annuncia: ”In Italia -40% di casi in 1 mese ma in Europa risalita del 20%. Dal 13 febbraio al 12 marzo 2023 sono stati segnalati 4,1 milioni di nuovi casi di Covid-19 nel mondo pari a -40% rispetto ai 28 giorni precedenti, anche se in Europa crescono del 20%. I decessi, nello stesso arco di tempo, sono stati invece 28.000, pari a -57% a livello globale e con un calo anche in Europa di circa il 26%. Lo indica il bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che aggiorna a 760 milioni i casi da inizio pandemia e a oltre 6,8 milioni le vittime.
Bertolaso, dal canto suo, annuncia che sono vuote le Terapie intensive per il covid in Lombardia. E’ certo un dato che colpisce quello della Lombardia, epicentro della prima ondata di Covid. Nella regione “per la prima volta, dal 20 febbraio 2020 a ieri, venerdì 17 marzo, nessun letto di terapia intensiva risulta occupato da pazienti che hanno contratto il covid” è l’Assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, a dare l’annuncio il giorno prima che si celebri la Giornata per la commemorazione delle vittime del Covid. “È sicuramente merito della campagna vaccinale, che ci ha permesso di tornare alla vita, ma anche il segno – ha aggiunto – che sono migliorate le cure contro questo maledetto virus, che consentono di evitare che molti pazienti colpiti finiscano in terapia intensiva”. Ma noi non ci fidiamo troppo in quanto l’Ist. Sup. di sanità (ISS) ha dato quest’altro elemento di riflessione. “In generale in Italia è sostanzialmente stabile l’incidenza settimanale dei casi Covid-19, pari a 38 casi ogni 100mila abitanti nel periodo compreso fra il 6 e il 12 marzo, contro i 41 dei 7 giorni precedenti. La fascia d’età nella quale si rileva un rischio più elevato (77 casi su 100mila abitanti) è quella di 90 anni e oltre. In leggero calo l’indice di trasmissibilità: l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è sceso allo 0,94 dallo 0,97, sotto la soglia epidemica. I dati del monitoraggio indicano inoltre che è stabile all’1% anche il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva; in lieve diminuzione il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale, dal 4,7 registrato il 9 marzo al 4,3% del 16 marzo”. Soddisfatti lo siamo certamente, ma consigliamo di restare sempre vigili sulle fasce fragili. Anabonews perciò consiglia di proseguire la sorveglianza su bambini e anziani perché non si escludono colpi di coda del covid in primavera legati ad esempio agli sbalzi di temperatura, alle imprudenze personali e agli agenti inquinanti outdoor e indoor favorenti infezioni respiratorie che possono riaccendere la circolazione del virus che sta continuando nelle sue mutazioni con varianti al momento non pericolose per l’uomo.