Meningiti, ultime considerazioni

Tablet with the diagnosis Meningitis on the display

La storia clinica del paziente e la visita già indirizzano verso la diagnosi clinica, che deve essere però confermata da esami del sangue, e,  in particolare, con l’esame del liquido cefalorachidiano che viene prelevato mediante puntura lombare (PL tramite un ago infilato nella parte bassa della schiena, attraverso la colonna vertebrale). Nonostante gli importanti progressi della medicina, delle terapie rianimatorie e di terapia intensiva, ancora oggi il 10-15% dei soggetti colpiti da meningite muore ed il 20-30% ha conseguenze gravi e invalidanti (amputazioni, danni cerebrali, sordità, epilessia, paralisi, ritardo neuro-psicomotorio.).

In caso di contatto stretto e prolungato con un soggetto affetto da meningite batterica: deve essere praticata una terapia antibiotica su prescrizione medica specifica per il tipo di germe responsabile (che non è soltanto il meningococco) . Purtroppo le meningiti sono malattie molto gravi e anche quando la diagnosi viene fatta tempestivamente, e la terapia antibiotica praticata subito e in maniera adeguata, la possibilità di guarire senza esiti è inferiore al 50% dei casi. Tanto più precoce è il trattamento, tanto maggiori sono le probabilità che il trattamento abbia successo e che la malattia guarisca senza esiti.

Il vaccino e la vaccinazione  rappresentano l’unico modo al momento disponibile per prevenire le meningiti batteriche. Esistono vaccini per ciascuna famiglia dei principali batteri responsabili così inquadrabili:

– Contro l’Haemophilus Influentiae di tipo B il vaccino è incluso nel vaccino esavalente la cui prima dose viene somministrata già a partire dal 61° giorno di vita (nel corso del terzo mese);

-Contro il pneumococco  è disponibile  un vaccino che protegge da 13 differenti ceppi (anche questo praticabile dai primi mesi di vita); il pneumococco (Streptococcus Pneumoniae) è il batterio responsabile del maggior numero di casi mortali di meningite in Italia. Il vaccino, non obbligatorio è però raccomandato per tutti i bambini a partire dai 2 mesi di vita, offerto gratuitamente ai bambini da 0 ai 5 anni, ai soggetti superiori ai 65 anni e a soggetti affetti da patologie croniche.

– Contro il meningococco, poichè nell’uomo sono patologici i ceppi  A, B, C, Y, W, vi sono diversi vaccini. Un vaccino contro il Meningococco C, uno contro il Meningococco B (che è il più pericoloso) e un vaccino coniugato, in grado di proteggere contemporaneamente da 4 diversi ceppi (A, C, Y, W 135).

Parlando con il proprio pediatra si devono  stabilire le migliori modalità vaccinali in base all’età del bambino. Tutti i vaccini contro la meningite sono sicuri e sono stati praticati in numerosissime dosi – i più nuovi in molte migliaia, i più datati in milioni di dosi. I vaccini rappresentano al momento l’unica possibilità per prevenire queste gravissime malattie. Purtroppo, incredbile ma vero, ancora oggi, l’80% delle meningiti è dovuta a germi per i quali sono disponibili i vaccini; questo significa che 800 casi su 1.000  di meningite osservati  in Italia annualmente potrebbero essere evitati. (da L. Cursi e F. I. Calò Carducci, UOC di Ped. Generale e M. infettive, OPBG e da ASL RM/2)

Lascia un commento